L’intenso,omonimo disco de “El Matador Alegre”

el matador alegre

A cura di John Tag

Una ritmica minimale, una timbrica vocale calda ed avvolgente, anche quando filtrata elettronicamente, una miscela alchemica di suoni che creano atmosfere rarefatte e inebrianti, una sonorità avvolgente che incanta e ti trascina attraverso visioni oniriche, paesaggi mistici ed incontaminati. L’armonia di questa “mistura” non più “scindibile” è sempre variegata, aiutandoci, così, a varcare il limite della nostra fantasia. Parafrasando il grande Ungaretti: “M’illumino d’immenso con un breve moto di sguardi “.

E’ come svegliarsi la mattina ed aprendo la finestra vieni sommerso da una luce soffusa, dal profumo inebriante della terra ancora umida, dai colori intensi di un prato in fiore e dai “suoni” gradevoli di una natura amica. El Matador Alegre cattura così l’attenzione, già al primo ascolto. Sto parlando della sua ultima fatica “El Matador Alegre”, un disco intenso e accattivante, a tratti ipnotico. Questo artista è sicuramente influenzato dal Rock Psichedelico anni 70, dal Pop e dalla New Wave anglosassone anni 80, dal Grunge anni 90, da gruppi come i Japan, dalle atmosfere meno elettriche e meno ritmate di Gary Newman, da un più sognante David Bowie, ma anche da band meno facilmente catalogabili quali i “Calla”, gruppo statunitense indie/alternative rock.

Dodici tracce di grande impatto sonoro ed avvolgenti, tra le quali mi sento di segnalare in particolare:

Same Day Last Year: dolcissima, elegante, la cui voce filtrata si fonde a suoni che avvolgono dolcemente l’ascoltatore, fino a cullarlo in un sonno rigenerante;

Moths: brano molto breve e caratterizzato da un giro armonico di chitarra acustica ripetuto sino al termine, ma che non diventa mai noioso;

New Years: Un suono distorto, a tratti fastidioso che piano piano si apre ad una sonorità semplice e ad una voce armoniosa, ma che tornerà ad essere preponderante verso la fine del brano;

Undercover: piacevolissima ed onirica;

– One Day Left: dove emergono chiare le sonorità dei migliori “Tears for Fears”.

Conclusione: disco da ascoltare con assoluta attenzione e trasporto, solo così potremo apprezzare la musica di “El Matador Alegre“.

http://cabezonrecords.bandcamp.com/album/el-matador-alegre

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Hubuse – “Hustle and Bustle”

          

 By Marianna Alvarenz

Tra i più brillanti nomi dell’area sperimentale/elettronica di inizio anno , il trittico milanese degli Hubuse merita un posto di gran rilievo. Semplice il motivo: riff di chitarra potenti e batteria martellante , per un sound energico in grande stile. Il primo EP, Hustle & Bustle, prodotto da Alberto Campi, nell’autunno 2012, rappresenta un buon biglietto da visita per gli amanti del genere rock alternative a caccia di un prodotto ricercato in sole tre tracce.

Probabilmente, delle tre, la più magnetico è Can’t Breath che si presenta al pubblico con significative distorsioni vocali e un non docile groove; melodie agrodolci e una foga accompagnata da una compattezza granitica. Il video estratto, propone una grafica bianca e nera suggellata da orologi di Dalì, mai opera migliore per rappresentare tempo e memoria . La corsa contro il tempo prosegue in Go Up, un inno al non fermarsi, introdotto da un’elettronica dominata da sintetizzatori come pallottole :- Rules are made to figure out a new exception-no need for a compromise or a direction. Una frenesia che rompe ogni schema e rimanda al post grunge dei Bush, seppur il loro background musicale vede contaminazioni diversamente importanti come i Nine Inch Nails, Queens Of The Stone Age, Pearl Jam e Nirvana.

Infine Power, introdotto da una chitarra elettrica grintosa ci ricorda che siamo esseri dotati di sopraffini poter,i quando ci impegniamo a sufficienza. Peccato sia troppo corto e forse un po’ ripetitivo. Qualcosa si può forse già intuire tra le pieghe di questo disco. Nella voce di Domenico Russo (chitarra e voce), vibra una nota di malinconia assoluta, quasi cosmica. Quello che ci auguriamo è che i tre talentuosi ragazzi lombardi, Domenico , Pietro De Carlo (basso) e Carlo Ciaccia (batteria) proseguano subito con nuovi lavori sempre più incisivi e sperimentali.                 by Marianna Alvarenz                                                        

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